LA VIESTE EN ROSE 2025: IL ROSATO CONQUISTA L’ESTATE
Vieste si candida a capitale del vino rosato pugliese con un evento che unisce eccellenza, turismo e visione internazionale.
Il vino rosato si conferma protagonista assoluto dell’estate 2025. È quanto emerso dalla sesta edizione de La Vieste en Rose, l’evento che, lo scorso fine settimana, ha tinto di rosa la “perla del Gargano”, dando ufficialmente il via alla stagione estiva. Oltre 20mila persone hanno invaso il centro storico di Vieste, animando vicoli e piazze con calici in mano e lo sguardo rapito dalla bellezza del luogo. L’aroma del rosato si è fuso con quello del mare e delle specialità locali, regalando un’esperienza sensoriale unica, tra musica dal vivo, degustazioni sotto le stelle e incontri con chi il vino lo crea, lo racconta e lo ama. “I numeri ci danno ragione: investire su questo evento è stata una scelta vincente”, ha commentato il sindaco Giuseppe Nobiletti, ipotizzando che Vieste possa diventare, a sorpresa, “la capitale pugliese del vino rosato”. Una visione condivisa dall’assessore al Turismo, Graziamaria Starace, che ha raccontato: “I b&b erano completamente sold out. Ho dovuto ospitare amici a casa mia, non c’era una stanza libera. È la prova che il lavoro fatto sta dando i suoi frutti”. Con la partecipazione di oltre 200 cantine provenienti da Italia, Francia, Austria, Spagna, Cile, Grecia, Romania, Turchia e Colombia, Vieste si è trasformata in un vero e proprio crocevia internazionale di sapori, storie e culture. Ma La Vieste en Rose, fortemente voluta dal Comune di Vieste e organizzata dalla società di eventi Studio360 e da Partesa, azienda leader nel settore food & beverage, specializzata nella vendita e distribuzione di bevande per il canale ho.re.ca, non è solo una festa del vino. È un viaggio tra eccellenze, un’opportunità per scoprire la bellezza autentica del Gargano attraverso i racconti dei produttori, la cucina dei ristoratori locali e l’impegno dei presìdi Slow Food. Ad arricchire il programma, anche un fitto calendario di seminari, talk e degustazioni guidate che, nei giorni precedenti l’evento, hanno coinvolto oltre cinquanta esperti del settore enologico provenienti da tutto il mondo. “Il concorso è cresciuto molto – ha dichiarato Giuseppe Gentile, regional category manager wine Partesa Nord Est-Adriatico – con giudici arrivati da tutta Italia e dalla Francia. Le degustazioni sono state un successo, all’insegna della massima professionalità”. Nonostante le difficoltà legate ai dazi USA e alle nuove norme del Codice della Strada, il settore del rosato dimostra di resistere, innovare e affascinare. Le nuove sperimentazioni in cantina, la crescente attenzione alla sostenibilità e l’appeal di un prodotto fresco, versatile e “slow” confermano che il rosato non è una semplice moda, ma una concreta leva di sviluppo per il vino italiano ed europeo. “Questa è stata un’edizione da record – ha dichiarato Tano Paglialonga, assessore ai Grandi Eventi – che ha generato un indotto economico tangibile. L’evento è ormai una calamita turistica”. Per Maurizio Altomare di Studio360, La Vieste en Rose rappresenta molto più di un festival: “È un simbolo di ripartenza che, partendo dal territorio e dal turismo, racconta la capacità di un intero comparto di guardare al futuro con fiducia. L’obiettivo era allungare la stagione estiva, e possiamo dire di averlo centrato”. Il 2025 si profila come l’anno del rosato, ormai termometro di qualità, innovazione e passione nel mondo del vino.